Nell’immaginario collettivo la Versilia è identificata con lunghe spiagge dorate e vita mondana, ma il viaggio che stiamo per intraprendere è di quelli che scardina tutte le certezze. Il comune di Stazzema, infatti, nell’Alta Versilia, è un territorio circondato dalle Alpi Apuane, l’unico ad avere un territorio interamente montano, quasi completamente boscoso e roccioso sulle cime di alcune montagne.
Antichi borghi disseminati tra le montagne
Si tratta di un comune sparso, parte della Versilia storica, dalle cui frazioni disseminate sui pendii delle montagne si apprezzano viste spettacolari. La storia di questi borghi ci conduce lontano nel tempo, poiché queste terre apuane, queste montagne imponenti, erano abitate già in epoche antichissime, come dimostrato dalla scoperta di tombe dei popoli liguri-apuani.
Nell’antichità questo territorio era noto per le sue ricche miniere d’argento intorno alle quali sorse un organizzato sistema difensivo formato da torri, rocche e castelli. Le protagoniste indiscusse di queste zone, comunque, sono sempre loro, le montagne, che trovano il punto più alto nel Monte Pania della Croce (1858 metri sul livello del mare) e altri punti panoramici unici come il Monte Forato e il Monte Corchia.
Sono terre amate da scalatori ed escursionisti, che restano incantanti di fronte a spettacoli naturali unici e indimenticabili. Dalla stessa Stazzema parte una rete di sentieri che permettono di raggiungere borghi e vette delle Apuane.
Un giro tra la storia e le frazioni
Per chi desidera visitare questi luoghi in maniera più slow non mancano le occasioni. Un giro per Stazzema vi porterà di fronte alla torre dell’orologio risalente al 1739 e tuttora funzionante, la Fontana di Carraia del XVI secolo e la bella pieve dedicata a Santa Maria Assunta situata poco fuori dal paese sul sito di un tempio romano. La chiesa ha una facciata di marmo candido, un bellissimo rosone e custodisce tre antiche campane fuse nel 1500 che producono il concerto più antico di tutta la Versilia. A poca distanza, nascosto tra i boschi e raggiungibile solo a piedi attraverso un ripido sentiero, sorge il Santuario della Madonna del Piastraio eretto nel XVII secolo.
Tra gli altri borghi che fanno parte del comune di Stazzema ci sono Retignano, Terrinca e Levigliani, dove si trova la necropoli preromana, Ruosina, Pomezzana, con la chiesa di San Rocco, Volegno, Pruno, conosciuto per il Presepe Vivente che veniva allestito fino a pochi anni fa il 24 dicembre dagli abitanti del paese e per le celebrazioni del solstizio d’estate. Da ricordare anche Sumbra, celebre per le Marmitte dei Giganti, cavità erose dall’acqua nella roccia nel corso dei millenni. Interessanti escursioni portano all’Alpe della Grotta, al Monte Procinto, alla Foce delle Porchette, al Monte Forato e alla Pania della Croce.
A Levigliani si trova l’Antro del Corchia, il sistema carsico più esteso d’Italia composto da settanta chilometri di gallerie e pozzi visitabili tramite un sentiero guidato e passerelle. Con questo percorso ci si trova in un labirinto di condotti di stalagmiti e stalattiti modellate dall’acqua che penetrano fino a 1200 metri di profondità. Un’altra esperienza da fare da queste parti in primavera è ammirare la fioritura delle giunchiglie sul Monte Croce, da cui si apprezza anche la maestosa Pania della Croce.
Per non dimenticare
Non si può menzionare Stazzema senza ricordare l’eccidio di Sant’Anna, una delle più atroci stragi naziste compiute in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale e monito per tutta l’umanità. Stazzema, decorata con la Medaglia d’oro al Valore Militare nel 1970, oggi ricorda quei tragici fatti del 1944 col Museo della Resistenza e con la piazza della chiesa rimasta immutata come quel terribile giorno in cui furono trucidati tutti gli abitanti. Non dimenticatevi di percorrere la Via Crucis di Sant’Anna, un percorso nel bosco che conduce all’Ossario nel Parco Nazionale della Pace.
In tempi più recenti, nel 1996, un altro terribile avvenimento ha scosso questi territori altrimenti pacifici e tranquilli: l’alluvione che fu un disastro per tutta l’Alta Versilia ridusse il paese di Cardoso a una totale devastazione.