Eventi

BREVI NOTE SULLA VITA DI MICHELE CARDUCCI, PADRE DI GIOSUÈ

Sabato 9 giugno – Valdicastello Carducci BREVI NOTE SULLA VITA DI MICHELE CARDUCCI, PADRE DI GIOSUÈ XXXVIII Ciclo di conferenze dell’ISTITUTO STORICO LUCCHESE – Sez. Versilia. Relatore Alfredo Mancini Michele Carducci fu il padre di Giosuè, il “Vate della Terza Italia”. Una personalità complessa caratterizzata da un temperamento collerico e impulsivo, cui il figlio dedicò alcuni versi nella poesia Davanti a San Guido. Nato a Pietrasanta nel 1808, dopo l’istruzione secondaria Michele si trasferisce a Pisa per frequentare la facoltà di medicina e chirurgia. Porta avanti gli studi con grandi difficoltà economiche perchè la famiglia, un tempo formata da ricchi commercianti e possidenti, è ormai in decadenza. Coivolto in attività politiche contro il governo dei Lorena, viene arrestato per cospirazione e confinato per un anno a Volterra, dove conosce la bella e colta Ildegonda Celli, figlia di un orefice fiorentino ridotta come lui in condizioni di povertà. Al termine del confino torna a Pisa per completare gli studi e si trasferisce quindi a Valdicastello, dove nel 1834 sposa Ildegonda e il 27 luglio 1835 nasce il loro primogenito, Giosuè Alessandro Giuseppe. I problemi finanziari e il carattere difficile di Michele, medico nelle miniere locali, costringono la famiglia a trasferirsi dapprima a Seravezza, dove nel 1837 nasce il secondogenito Dante, poi nei pressi di Pontestazzemese e infine, nel 1838, a Bolgheri, dove Michele ottiene una condotta nel feudo della Gherardesca. Qui la famiglia rimane per dieci anni e vi nasce il terzogenito, Valfredo. Le idee politiche di Michele Carducci, però, gli rendono la vita impossibile in paese, tanto che la famiglia migra dapprima a Castagneto, poi a Lajatico, e infine a Firenze. Nel 1854 un’epidemia di colera si diffonde in alcune zone della Toscana: Michele, insieme ai due figli maggiori, assiste giorno e notte a Piancastagnaio i contagiati, ma il suo fisico ne risente. Aumentano anche le preoccupazioni per il secondogenito: mentre Giosuè eccelle negli studi (nel 1856 si laurea in filosofia e filologia all’Università di Pisa), Dante non studia né lavora e conduce una vita dissipata. La sera del 4 novembre 1857, nella casa di famiglia a Santa Maria a Monte, Dante arriva in ritardo per cena e litiga con Michele, che lo lascia solo. Dante si suicida usando il bisturi del padre, che ne rimane talmente scosso da ammalarsi gravemente fino a morire non ancora cinquantenne. Casa Museo Carducci, Via di Valdicastello n. 186 – Valdicastello Carducci. Ore 17.00. Ingresso gratuito Info: www.versiliahistorica.org | fb: Versilia Historica sez. Versilia Storica dell’Istituto Storico Lucchese