ORNELLA VANONI BIGLIETTI PREVENDITE dal 29 giugno ore 15.00 sul circuito www.ticketone.it Biglietteria di Villa Bertelli : da lunedì 29 giugno tutti i giorni dalle 17 alle 22 INFO: www.villabertelli.it  |  www.legsrl.net  |  www.admanagementsrl.it
Lezione semiseria di un uomo dal fiore in bocca
Nicola canonico per GOOD MOOD Presenta Lezione semiseria di UN UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello Adattamento e Regia di Marco Rampoldi Con CORRADO TEDESCHI e Claudio Moneta   Lo spettacolo rappresenta da un lato, la proposta sempre attuale e interessante di un classico del grande scrittore siciliano, dall’altro una lettura in chiave fresca, , tanto che la piéce viene preceduta da una divertente lezione-semiseria in cui si immagina che Tedeschi debba sostenere un esame, prima di affrontare il personaggio al centro de L’uomo dal fiore in bocca. Deve dimostrare ad un personaggio pirandelliano , fuggito chissà da quale opera per investigare sul suo operato, di poter avere i requisiti per diventare anch’egli “personaggio”. E con questo pretesto coinvolge il pubblico (a tratti anche direttamente) in una sorta di “lezione” sui temi dell’essere e dell’apparire, su come le maschere contengano il seme della follia. L’intento è che gli spettatori si lascino trasportare, abbandonando i preconcetti di noia spesso associati al teatro “classico”, e disponendosi così ad assistere a quello che viene considerato , uno dei più grandi monologhi della storia del teatro . Proprio in questa coesistenza, di due “corde” contrastanti, comica e tragica, risiede forse uno dei motivi del successo di questo allestimento. L’uomo dal fiore in bocca è un semi-monologo di grande intensità: Corrado Tedeschi ne è affascinato fin dal periodo della formazione in Accademia e in questo allestimento, divertente , agile ed elegante, dà prova di tutto il suo talento teatrale impersonando la quieta disperazione del protagonista , dandone un’interpretazione antiretorica, miscelando il tragico, il grottesco e l’umoristico. Rampoldi lo dirige anche in questa nuova occasione, con sensibilità e allontanandolo da ogni rischio di “pirandellismo” in favore di un’interpretazione che intreccia sapientemente razionalità critica e emozione.
Rockopera presenta
Rockopera presenta Sì, Viaggiare – la storia Omaggio a Lucio Battisti Uno spettacolo che celebra la figura di Lucio Battisti, il cantautore che ha rivoluzionato la concezione italiana di fare musica. La sua produzione ha rappresentato una svolta importante e decisiva nel pop italiano, rilanciando temi ritenuti sorpassati, quali il coinvolgimento sentimentale, le gioie ed i dolori derivanti dalla vita di coppia, la condizione di naturale distacco dalle cose materiali di cui godono abitualmente coloro che sono innamorati, e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana. Dal punto di vista musicale, Lucio Battisti personalizza lo stereotipo della canzone tradizionale che aveva caratterizzato le composizioni “all’italiana” sino a quel momento. “Sì, Viaggiare” si propone di ripercorrere se pur parzialmente, le tappe più rilevanti di un’immensa produzione artistica. Le composizioni scelte appartengono al periodo del sodalizio con Mogol. “Sì, Viaggiare” non è una mera riproposta né un tentativo di imitazione. Gli arrangiamenti musicali particolarmente curati e un’atmosfera “intima”, stile “recital” sono gli ingredienti di questa serata per ricordare le canzoni che hanno segnato un’epoca.   Voci: Terry Horn, Susanna Pellegrini, Matteo Giusti Batteria: Alessandro Pellegrini Chitarre: Giampiero Morici Basso: Alessandro Nottoli Tastiere: Simone Giusti
GIOVANNI ALLEVI piano solo BIGLIETTI PREVENDITE dal 29 giugno ore 15.00 sul circuito www.ticketone.it Biglietteria di Villa Bertelli : da lunedì 29 giugno tutti i giorni dalle 17 alle 22 INFO: www.villabertelli.it  |  www.legsrl.net  |  www.admanagementsrl.it
L'alfabeto delle emozioni
L’alfabeto delle emozioni Di e con Stefano Massini Produzione Savà srl Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini – lo scrittore così amato per i suoi racconti in tv del giovedì sera a “Piazzapulita” – per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Si va da Arthur Conan Doyle che fa l’esperimento di sondare i suoi amici sul tema del dubbio al grande Chagall che non riesce a reagire alla scomparsa di Bella Rosenfeld, da Al Capone che tremava alla vista di una siringa alla moglie di Giosuè Carducci costretta a pregare i compagni del poeta di farlo vincere alle carte. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”.
Sei personaggi in cerca d'autore
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE Di Luigi Pirandello diretto da Claudio Boccaccini con Felice Della Corte e con Silvia Brogi, Gino Auriuso Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Luca Vergoni, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Fabio Orlandi Regia Claudio Boccaccini “Sei personaggi in cerca d’autore” è molto probabilmente l’opera più famosa di Luigi Pirandello e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni. L’opera debuttò nel 1921 e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contestò violentemente lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”. Oggi, a distanza di un secolo, in una società profondamente mutata, è lecito chiedersi cosa rimanga di scandaloso, di disorientante, di sorprendente in quest’opera. Si può escludere sicuramente il meccanismo del “teatro nel teatro”, ormai trito, visto e rivisto. Anche il linguaggio, che può anzi risultare oggi spesso ridondante, prolisso, barocco, specchio di una certa “italietta” prefascista piccolo-borghese, ormai poco funzionale a una moderna visione dell’azione e comunicazione scenica. Quello che continua a stupirci e appassionarci in questa grande opera è altro. Tanto altro. Il “plot” ad esempio, che in Pirandello è sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena; e poi lo scavo nella desolazione e nelle trappole dell’animo umano; e poi ancora la messa a confronto, impietosa, tra una concezione del teatro stanca, annoiata, routinier – che ha i suoi rappresentanti nel gruppo della “compagnia”, capocomico e attori – e la verità feroce e vibrante della teatralità vitale e ardente nei “personaggi”. Ecco, in questo soprattutto è continuamente ribadito un concetto tanto caro a Pirandello: quanto i personaggi, frutto della fantasia di un autore, siano più vivi e veri delle persone reali. Talmente vivi e veri che invaderanno un giorno il palcoscenico di un teatro interrompendo, con un colpo di scena, la prova di una compagnia e dando inizio così a un’opera considerata a ragione un testo capitale della drammaturgia universale.
UTO-UGHI
UTO UGHI & BRUNO CANINO BIGLIETTI PREVENDITE dal 29 giugno ore 15.00 sul circuito www.ticketone.it Biglietteria di Villa Bertelli : da lunedì 29 giugno tutti i giorni dalle 17 alle 22 INFO: www.villabertelli.it  |  www.legsrl.net  |  www.admanagementsrl.it
Tu vuo’ fa Re..Carosone”

Franca Dini Eventi

presenta

Musica e parole “Tu vuo’ fa Re..Carosone”

conduce Dario Salvatori

direzione artistica Franco Fasano

ingresso libero fino ad esaurimento posti

(in occasione degli eventi saranno raccolte donazioni a favore di Anffas Onlus Massa Carrara e alla Consulta del Volontariato di Pietrasanta)

La manifestazione Musica e Parole, ideata e prodotta da Franca Dini,  per la stagione 2020 sente l’esigenza di ricordare  la musica napoletana e dunque la squadra con Dario Salvatori alla conduzione,  Franco Fasano alla direzione artistica con la partecipazione di Giorgio Verdelli autore e regista rai, si prepara ad un viaggio nel mondo musicale napoletano con l’omaggio a tre grandi interpreti: Fred Bongusto Renato Carosone e Pino Daniele.
Dopo il primo evento dedicato a Fred Bongusto (17 luglio), il secondo appuntamento sarà dedicato a quel fenomeno di Renato Carosone: cantante pianista, direttore d’orchestra e compositore italiano, uno dei maggiori interpreti della canzone napoletana e della musica leggera degli anni 70/90.
Carosone,  che fonde i ritmi della tarantella con melodie africane e americane, insieme a NISA (Nicola Salerno, padre di Alberto e suocero di Mara Maionchi) divenne popolarissimo.
Tra i suoi maggiori successi: Torero – Caravan Petrol – Tu vuo’ fa l’americano- O Saracino – Maruzzella – Chella lla’.
Nel 1959 Renato Carosone decide di ritirarsi dalle scene per riapparire nel 1975 proprio alla Bussola di Focette sempre nella nostra adorata Versilia.
Salirà sul palco Mario Rosini cantante pianista insieme ad Alberto Salerno figlio del grande Nisa, Mara Maionchi e aspettiamo conferma da Renzo Arbore.
La terza serata sarà dedicata a Pino Daniele: chitarrista di formazione blues.
Pino è stato uno dei musicisti più innovativi del panorama italiano.
Grandissimo artista, la sua tecnica è  stata influenzata dalla musica rock dal jazz di Louis Armstrong,  dal chitarrista George Benson e la passione per i più svariati generi musicali ha dato origine al nuovo stile ‘Tarumbo”che è una mescolanza di tarantella e blues.
Pino Daniele è senza dubbio uno dei maggiori esponenti della musica innovativa napoletana.
Salirà sul palco il suo grande amico Tullio De Piscopo con Cico Moreno e ci riporteranno nel meraviglioso mondo di Pino.
IL PRESTITO
INEVRA MEDIA PRODUCTION SRL presenta Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti in IL PRESTITO di Jordi Galceran versione italiana di Pino Tierno Scene di Alessandro Chiti Regia di Gianpiero Solari Una “piece” che, in maniera paradossale e comica, affonda il coltello in un dramma sociale che ormai fa parte del nostro vivere quotidiano. Il tema è quello dell’ attuale crisi economica che ci coinvolge tutti, in cui l’autore si diverte, con grande classe, a ridicolizzare il valore che diamo al denaro in rapporto al poco valore che diamo agli esseri umani. Un uomo cerca, “in maniera onesta”, di ottenere da una filiale bancaria un piccolo prestito, assolutamente necessario per sè e per la sua vita; il direttore della filiale, con motivazioni di tipo “bancarie”, appunto, glielo rifiuta. L’uomo, che non possiede proprietà e non può offrire garanzie economiche, offre solo la sua “parola d’onore” e la sua qualità di “uomo onesto”. Il rifiuto del direttore di filiale innesca un crescendo di situazioni paradossali ed esilaranti dati da eventi assolutamente imprevedibili, che portano la commedia a mettere in luce i meccanismi “logici e assurdi” che reggono e condizionano i comportamenti economici a cui ormai siamo abituati. Le risate diventano liberatorie, figlie di una totale empatia tra il pubblico e l’uomo che chiede il prestito, lasciando scaturire una sorta di pietà per il direttore di filiale che va via via ad infilarsi in un complicato pasticcio personale. La commedia non vuole dare nessun messaggio morale, né tantomeno di denuncia al sistema, semplicemente usa una situazione drammaticamente vicina a tutti noi per creare, attraverso situazioni spiazzanti, uno spettacolo di “sano divertimento”.
DALL’INFERNO ALL’INFINITO

MONICA GUERRITORE

in

DALL’INFERNO ALL’INFINITO

Lo spettacolo ha aperto le giornate della lingua italiana 2015 all’Accademia della Crusca e nell’Aula Magna dell’Università la Sapienza di Roma

La potente forza creativa dell’Immaginazione delle pagine di Hillmann e Citati accompagnano e forse spiegano (in parte) la discesa nel nero, nell’intima natura umana, che Dante mette in versi nei canti iniziali dell’Inferno (Divina Commedia); la sua ricerca e il suo incontro con le parti del Sé. Nelle bellissime parole di Wagner, la forza della musica (che accompagna tutta la performance) diventa motore emotivo e precede, accompagna e amplifica il tormento delle passioni amorose (Paolo e Francesca), di abbandono (La Tentazione della Valduga), di ferocia come nel canto del conte Ugolino. Di abissi naturali che portano in scena anche figure materne e paterne: Pasolini, Morante.

Tutto rende la ricerca e il racconto interiore e poetico di Maestri lontani tra loro per epoca, un’unica grande anima che racconta le infinite vie della testimonianza del Sé..

Le parole di Umberto Eco e del grande psicanalista Galimberti accompagnano, noi uomini di oggi, nella comprensione del nostro Inferno interiore e dell’Infinito intuìto…Tutto percepito e a noi consegnato da un’unica fonte, l’Intuizione artistica, di uomini e donne che hanno “cercato se stessi”(C.Pavese). NOTE DI REGIA Nella mia intenzione, il desiderio forte di sradicare parole, testi, versi altissimi dalla loro collocazione “conosciuta” per restituirgli un “senso” originario e potente, sicura che la forza delle parole di Dante, togliendole dal canto e dalla storia, ci avrebbe restituito un senso originario, ci avrebbe condotto all’interno delle zone più dense, oscure e magnifiche dell’animo umano. Sicura che, seguendo un percorso di incontro con le sue figure di riferimento (Virgilio, il suo super-Io, Beatrice/Francesca e gli aspetti del Femminile, il Caos dell’Inferno, Ugolino, il Padre) si sarebbe potuta avvicinare intimamente l’ispirazione originale di Dante nell’affrontare la Divina Commedia. Senza paura dei tagli e senza paura di proseguire quel racconto con parole, e testi altissimi di altri autori, più vicini a noi, come Morante, Pasolini, Valduga.

A noi solo il merito di “esserci” e “dire” e “ascoltare”. A voce alta… Col cuore e con la testa… E alla fine “e naufragar m’è dolce in questo mare (…) e quindi uscimmo a riveder le stelle”. Forse…

LA NASCITA DELLO SPETTACOLO Come altri miei spettacoli, e penso a Giovanna D’Arco, non ho mai messo in scena lavori “finiti”. Forse per rispetto, per timore, la mia intuizione vivida e precisa da subito ha avuto bisogno di praticare dal di dentro il lavoro per poterlo poi, nel tempo, nelle repliche, nel pensiero su di esso modificarlo, impastarlo, sformarlo fino a renderlo simile se non uguale alla mia intuizione originaria.

Il viaggio di Dante quella notte tra il 7 e l’8 aprile del 300 mi ha trascinato in un volo ininterrotto di apparizioni e immagini mentali che non potevano esaurirsi nelle sue immagini. Portavano con sé archetipi simili, assonanti e musiche e sensazioni che piano piano piano sono diventate viaggio interiore… e che ancora non sono esaurite.

“Prima o poi sarebbe interessante fare un’opera che mostrasse in ognuno dei suoi nodi, la diversità che vi si può presentare alla mente e tra cui essa sceglie l’unico seguito che sarà offerto poi nel testo…” Paul Valèry .

ELENCO TESTI

Dante Alighieri – La Divina Commedia I canto – II canto (Incontro con Virgilio/Beatrice) – III canto (Ingresso nell’Inferno) – V canto (Paolo e

Francesca) – XXXIII canto (Conte Ugolino) – XXXIV canto (uscita dall’Inferno)

Pier Paolo Pasolini: Supplica a mia madre – Elsa Morante: Menzogna e sortilegio (inizio) – Patrizia Valduga: Cento Quartine (la Tentazione) – Gustave Flaubert: Madame Bovary (estratto) – Victor

Hugo: Pathmo – Giacomo Leopardi: L’Infinito – Cesare Pavese: Ultimo scritto

ELENCO MUSICHE

Giya Kancheli: Largo molto da Opera, diretto da Rudolf Werthen – Alberto Iglesias: Alice vive Ryūichi Sakamoto: Heartbeat – Samuel Barber: Adagio per archi e oboe, diretto da Leonard

Bernstein – Musica etnica indiana – Amalia Rodriguez: Caminhos dos deus – Eleni Karaindrou:

Depart and Eternity theme – Craig Armstrong: Laura’s Theme