Incantesimi della mente per controllare l’imponderabile.
Dopo il grande successo di MIND Juggler che in questi a teatro ha stupito più di 100.000 spettatori, Marangoni Spettacolo presenta The Game: il nuovo spettacolo del Mentalista Francesco Tesei.
In una puntata del suo programma televisivo (Il Mentalista, in onda su Sky), durante la sfida con un campione di scacchi, Francesco Tesi commenta: “Io sono un mentalista: non ragiono in termini di vittoria o di sconfitta. Quello che a me interessa è … il controllo”.
E’ proprio il controllo dei pensieri, delle scelte e delle loro conseguenze sugli eventi, ad essere il focus di The Game, alla ricerca degli “incantesimi della mente” che permettono di far accadere le cose.
Uno spettacolo di mentalismo è diverso da qualsiasi altro spettacolo di teatro: il mentalista, infatti, non si limita a recitare un testo , ma interagisce con il pubblico in una serie di “giochi” , o “esperimenti”, il cui esito è appeso a un filo molto sottile.
Per informazioni: versilianafestival.it
Leonardo da Vinci
Uno spettacolo di e con VITTORIO SGARBI
Musiche composte, ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino
Violino, viola, oud, elettronica
Scenografia video di Tommaso Arosio
Messa in scena e allestimento DoppioSenso
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Concerto lirico sinfonico Orchestra State Opera House of Georgia, Tblisi
Con la partecipazione straordinaria di Gennaro Cosmo Parlato in collaborazione con Città di Viareggio e Fondazione Festival Pucciniano.
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Il coreografo Stefano Puccinelli e lo scultore Emanuele Giannelli, fondono il loro percorso artistico in questa opera coreografica shi-fi, affascinante ed evocativa che prende il nome di ACHILLES DYSTOPIA:
Stefano Puccinelli, in questo lavoro di cui è ideatore, regista e coreografo, prende spunto dall’opera scultorea di Giannelli, in un percorso che concettualmente li accomuna. Il tessuto drammaturgico proietta in un “sistema” dagli accenti distopici, tema comune alle attuali best Sci-Fi TV Series, che raccolgono grandi consensi di audience proprio perché argomento temporalmente molto più vicino di quanto possa sembrare.
Il palcoscenico diventa una grande darkned room, tagliata da potenti fasci di luce, mentre i due grandi led wall rimandano frammenti scultorei e sci-fi graphics.
In questo spazio asettico i danzatori tracciano le loro storie (finestre aperte lasciate così perché ci si possa guardare dentro) con i loro corpi nudi o inguainati in tessuti neri, i volti spesso modificati dall’utilizzo di black mask, makeup ed accessori tecnici che vanno a potenziare l’aspetto di questi “esseri in trasformazione asfittica”.
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