Viareggio è un luogo in cui creatività, artigianalità, industria, esperienza e innovazione trovano la massima espressione nel settore nautico. Per parlarne dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere come si è evoluta la città tra nuovi spazi urbani dedicati al mondo della navigazione, cantieri in fermento e professioni legate a questo mondo.
Tutto ebbe inizio con la costruzione del molo lungo il Canale Burlamacca, sulle cui banchine presero vita le prime attività marittime. Siamo ai primi dell’Ottocento, quando in città si sviluppò il settore della cantieristica navale che in alcune decine di anni permise alla città di diventare famosa nel Mediterraneo per la realizzazione d’imbarcazioni apprezzate in tutto il mondo. La prima produzione navale, quindi, vedeva gli artigiani viareggini costruire sulle sponde del Canale Burlamacca piccole barche da pesca, per poi svilupparsi negli anni nel settore della cantieristica navale di importanza internazionale che conosciamo oggi.
Alla costruzione del Canale Burlamacca, ancora oggi luogo iconico della città insieme ai vicini Moletto Sanità e Chiesetta dei Pescatori, seguì la prima darsena, la Darsena Lucca, voluta da Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca. Seguirono la costruzione della Darsena Toscana (1871 – 1873), della Darsena Italia (1907 – 1911), della Darsena Impero (1938) e, negli anni settanta, la Darsena Viareggio (Darsena Nuova), la Darsena della Madonnina (approdo turistico che può ospitare 500 imbarcazioni), la diga foranea (“il moletto”) e il faro nuovo. Con l’evoluzione del settore navale e cantieristico si è evoluto anche l’aspetto della città e a tutt’oggi l’area portuale è in sviluppo.
A Viareggio il mutamento strutturale andava di pari passo con la moltiplicazione di cantieri navali nella vecchia darsena all’inizio dell’Ottocento e l’accrescimento dei primi costruttori di bastimenti, dai quali poi si passò alla costruzione di velieri e imbarcazioni completamente nuove e nostrali, che colpirono nel segno per eleganza. Come si evince da questa testimonianza dell’epoca, la cantieristica navale è da sempre stata motivo di orgoglio per i viareggini:
“Una goletta viareggina entrò in un porto inglese per scaricare merce commissionata in quella nazione. Dopo aver mollato l’ancora e predisposto per l’attracco, il capitano vide salire a bordo due signori che domandarono a chi appartenesse il bastimento e chiesero, senza indugio, di acquistarlo. Il capitano rispose che la goletta era di proprietà di un armatore viareggino e volle conoscere il motivo che aveva indotto i due signori a proporre l’acquisto immediato della barca. I due replicarono dicendo che avrebbero avuto desiderio di tenere la goletta in Inghilterra, quale esempio di perfezione cantieristica, di eleganza nelle linee e di efficienza marinaresca. Il capitano, dopo aver preso contatto con l’armatore, fu autorizzato alla vendita. La goletta viareggina rimase così in Inghilterra a testimonianza dell’abilità e del valore dei nostri costruttori navali”.
Tra il periodo dell’Unità d’Italia e il Novecento a Viareggio la flotta mercantile viareggina si affermò e si accrebbe notevolmente, con una produzione che si attestava mediamente tra i 10 e i 12 velieri l’anno: brigantini, “barcobestia” (il nome locale per identificare le navi goletta) e velieri caratteristici per avere la prua più alta della poppa, questa sottile, slanciata ed elegante.
Intorno alla fine dell’Ottocento, per la precisione nel 1895, con la presa di coscienza dei lavoratori dei propri diritti, di una volontà di elevare il proprio tenore di vita e di una crescita culturale, nacque la società di “Mutuo Soccorso fra Maestri d’Ascia e Calafati” con l’intento di sopperire alle mancanze di adeguate leggi protettive della previdenza economica e sociale e di assistenza. È da questa società che ebbe origine nel 1901 anche la Camera del Lavoro di Viareggio, dalla quale furono indetti scioperi volti a ottenere aumenti salariali e diminuzione delle ore di lavoro per carpentieri e calafati.
Seguirono poi gli anni della costituzione del “Circolo dei Calafati” nella zona delle darsene con l’intento di rappresentare un momento di riunione per i lavoratori, un punto dove trovarsi, discutere ed arricchirsi culturalmente, una vera e propria scuola di vita e di pensiero.
Dai primi anni di produzione a oggi, molti navi nate a Viareggio hanno solcato i mari di tutto il mondo e la Darsena e via Coppino rimangono un punto di riferimento internazionale per il settore nautico. L’intero distretto può contare su un valore della produzione di 2 miliardi di euro complessivi per la nautica, pari al 50% del dato nazionale; al 30% degli yacht sopra i 30 metri prodotti al mondo e una clientela estera circa del 95% sempre nel comparto superyacht.
Tra le eccellenze dei cantieri storici di Viareggio troviamo il Gruppo Azimut-Benetti, Cantieri Navali Codecasa, Cerri Cantieri Navali, Gp Yachts, Overmarine, Perini Navi e Wooden Boats, così come una lunga lista di attività che ruotano intorno a questo mondo, da chi vende accessori e componenti ai broker, dai motori ai servizi più disparati.
Se amate il mondo delle imbarcazioni, potete partecipare al Versilia Yachting Rendez-vous, l’appuntamento dedicato alla nautica d’eccellenza che ha luogo a maggio a Viareggio.
Un altro posto legato al mondo della nautica a Viareggio che vi consigliamo di visitare è il Museo della Marineria con sede nella restaurata sala del Vecchio Mercato Ittico (Lungo Canale Est, 32). Il museo ospita diverse sezioni dedicate alle attrezzature di bordo, ai cantieri navali, alla gente di mare, ai maestri d’ascia e calafati, alla marina italiana, alla marineria e all’arte, al modellismo, alla palombaristica e ai lavori subacquei, alla pesca, agli strumenti nautici e alla vela. Un cimelio? Il cannocchiale appartenuto al poeta Percy Bysshe Shelley.
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